Il “Parco Ausa” racchiude nella sua denominazione la storia di un’importante presenza ora scomparsa, nel territorio su cui insiste, del torrente dal cui alveo interrato si è originato il parco. Un corso d’acqua che sin dall’antichità ha lasciato tracce nella storia di Rimini, determinandone la forma urbanistica, modificando progressivamente l’economia e gli stili di vita dei suoi abitanti fino a segnare luoghi e storie che con esso si sono intrecciate come seguendo il filo di Arianna.
L’ Ausa nasce a 400 metri sul livello del mare dai calanchi argillosi presenti nei primi contrafforti collinari della Repubblica di San Marino in località Ventoso, nel Castello di Borgo Maggiore. Il torrente Aprusa, così chiamato dai Romani, delineava il tratto del confine verso sud (orientale per i Romani), della Colonia. Il suo carattere all’epoca torrentizio, non assicurava un’efficace difesa, tanto da rendere necessaria la costruzione di mura a protezione di quel lato; è possibile averne ancora visione di alcuni resti, all’interno dei giardini delle abitazioni della zona nei pressi dell’Arco di Augusto. Anche in epoca medioevale l’Ausa ha rappresentato il limite (“orientale”) della città a protezione della quale, lungo il suo corso, sono stati eretti, in epoca Malatestiana, nuovi bastioni tuttora visibili nella loro quasi totalità. Nel corso della metà del secolo scorso, il torrente, nei pressi del casello autostradale di Rimini Sud, è stato deviato con la creazione di sponde cementificate che costeggiando la collina di Covignano, hanno fatto confluire le acque in quelle del Marecchia, subito a monte del Parco XXV Aprile. Sul vecchio corso, ora tombificato, che sfociava in mare all’altezza di Piazzale Kennedy, è stato realizzato un sistema di spazi verdi pubblici che comprende i parchi: Maria Elisabetta Renzi, Maria Callas, Alcide Cervi, Olga Bondi e Fabbri. Sono tutti caratterizzati da una ricca e lussureggiante vegetazione su prati all’inglese, e collegati, in tutta la loro lunghezza, da un percorso ciclopedonale che, partendo dalla zona della cava, attraverso sovra e sottopassi, consente l’arrivo senza interruzioni, al mare.
I valori espressi del Parco Ausa
L’area rappresenta un polmone verde all’interno della città di indubbio valore naturalistico ed importante per la salute dell’ambiente e dei cittadini. Rappresenta anche un luogo di aggregazione per la presenza del parco giochi per bambini e di panchine e si presta allo svolgimento di numerose attività sportive e ricreative (jogging, corse campestri, bicicletta). Nel 2009 inoltre è stato realizzato, nella parte sud del parco, un percorso salute, della lunghezza di circa 2 km, dotato di numerosi attrezzi ginnici e di varie postazioni di sosta per utilizzarli. Durante il periodo estivo viene utilizzato per lo svolgimento di feste campestri e popolari.