Situato in periferia si può trovare l’anfiteatro romano , una delle più grandi opere pubbliche costruite durante l’Impero Romano.
Ospitava giochi dei gladiatori e altri spettacoli sanguinosi.Come la maggior parte degli anfiteatri, anche quello di Rimini era stato costruito in periferia (non lontano dal porto), che al tempo dell’antica Ariminum, si trovava nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria.Chi arrivava a Rimini dal mare, già da lontano ammirava la maestosa mole dell’anfiteatro che si sviluppava su due ordini sovrapposti e con un porticato di 60 arcate (oggi ne restano appena due). Costruito in laterizio, misurava complessivamente 118×88 metri, mentre l’arena aveva un’ampiezza di 73×44 metri (quasi uguale a quella del Colosseo). L’anfiteatro, oggi conservato solo in parte, è l’ultima delle grandi opere pubbliche promosse dall’Impero nella città di Rimini. Fu realizzato fra il 119 e il 138 d.C. , come testimonia una moneta dell’imperatore Adriano ritrovata in una muratura, esso richiamava un pubblico di circa 12.000 persone avide di giochi di gladiatori e altri spettacoli sanguinosi. Nel III secolo d.C. furono costruite le “mura aureliane”, una cintura difensiva di oltre 2,5 chilometri che incorporava l’anfiteatro (ormai in disuso) come elemento di difesa. Nel Medioevo la zona era adibita ad orti, mentre sul finire del 15° secolo accolse un lazzaretto collegato alla chiesa e al monastero di Santa Maria in Turre Muro che sorgeva sulle rovine dell’anfiteatro. Nel XIX secolo vennero effettuati i primi scavi che riportarono alla luce parti dell’anfiteatro,fu poi completamente esplorato fra il 1926 e il 1935. Durante la Seconda guerra mondiale Rimini venne rasa al suolo da oltre 350 bombardamenti e l’area dell’anfiteatro divenne deposito di macerie. Negli anni ’60 del XX secolo venne avviato il recupero della struttura, di cui sono oggi visibili parte dell’arena e delle gradinate fino al primo ordine, nonché uno degli ingressi principali e una porzione dell’emiciclo esterno.